giovedì 28 luglio 2011

Del mio dispiacere per l'annullamento di un Festival che si chiama Here I Stay.

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(Già dalla locandina si percepisce la malvagità dell'evento)

Niente.
Come ogni estate da un pò di estati a questa parte metto su quella magnifica (per me) gag di stramaledire tutto perchè devo andare ad un Festival musicale che si chiama Here I Stay Festival. La gag è usuale nel mio caso e ripetuta per ogni concerto all'aperto:
"Non c'è l'area VIP e non ci sono VIP abbastanza VIP",
"C'è polvere.",
"Io qui non ci volevo venire."
"C'è sempre qualcuno che puzza e so anche chi è.",
"Ci sono gli indie rockers, quei maiali!",
"OH, mai che chiamino Kylie Minogue!",
"Non ci sono barman qualificati",
"Dove vogliono andare se non invitano gente che ha collaborato con David Guetta?",
"Cosa vuol dire con "non c'è l'area lounge"?"
e via dicendo.
Fa parte del mio personaggio, io sono quella che alla pizzeria "Da Nando" dice che si, vabbè ma Porto Cervo è un'altra cosa.
(Proprio un'altra cosa. L'emozione di pagare un cappuccino 7 Euro, dare i soldi con nonchalance e svenire di fronte allo Yacht Club per lo shock è impagabile.)
La realtà di fatto è un'altra.
La realtà è che oramai il Festival è diventato parte della mia estate, conosco sempre gente simpatica, faccio qualche scatto per il blog, compro magliettine e le vendo pure perchè le ragazze del banchetto sono amiche mie e mi fanno sedere con loro. Credo che si divertano a sentire che mi lamento di tutto senza crederci nemmeno io.
Quest'anno, dopo anni di Sleepwalkers (la precedente e suggestiva location), il Festival ha cambiato sede e la premessa era splendida: Ingurtosu.
Ingurtosu vuol dire che ti senti la musica alla sera e la mattina sei a due passi da alcune delle spiagge più belle del mondo.
Così io stamane sono uscita e mi sono comprata un cappello di paglia enorme e un bel pareo ed ero pronta a fare le mie solite scenette da Mariangela Melato dei poveri, togliendo gli occhiali scuri e urlando: "Dov'è l'area VIP, rispondimi persona povera!" all'indirizzo di qualche malcapitato con la maglia degli Oneida che, 10 a 1, avrebbe reagito sfanculandomi con gusto.
Invece niente.
Mi dicono che l'Here I Stay Festival quest'anno è stato annullato.
Prima di qualunque riflessione mi pare giusto che voi, come me, ne conosciate i motivi:

L’associazione culturale Here I Stay è stata costretta ad annullare l’Here I Stay Festival, l’evento programmato il 29, 30 e 31 luglio al Pozzo Gal ad Arbus. L’amministrazione comunale non ha concesso l’autorizzazione di pubblico spettacolo alla manifestazione e la notifica è arrivata solo oggi. Nonostante la Commissione comunale di vigilanza fosse tenuta per legge a dare risposta trenta giorni prima dell’inizio dell’evento e nonostante la nostra richiesta fosse pervenuta al Comune il 10 giugno, quindi entro i termini prescritti dalla legge.
L’autorizzazione è stata negata all’Here I Stay Festival mentre il 15 luglio 2011 il sindaco di Arbus Francesco Atzori ha autorizzato di suo pugno lo svolgimento del concerto di Paolo Fresu, nella stessa location e con un’affluenza di pubblico più alta (intorno al migliaio, Here I Stay aveva chiesto l’agibilità per 700 persone). Ci chiediamo: non sarà che sono state fatte delle distinzioni tra i diversi pubblici delle due manifestazioni e tra generi musicali diversi?
L’Here I Stay Festival inoltre ha sempre valorizzato i luoghi da cui è stato ospitato, generando indotto e promuovendo in Italia e all’estero l’immagine del paese, delle spiagge, della cultura e del paesaggio (e nell’assoluto rispetto di tutto questo). In questo senso ci saremmo aspettati invece ben altro profilo da parte dell’Amministrazione – che peraltro aveva dato il suo patrocinio all’evento, insieme alla Provincia del Medio Campidano e alla Regione Sardegna (Assessorato al Turismo).
Più nello specifico, l’associazione culturale Here I Stay ha consegnato e protocollato al Comune di Arbus, il 10 giugno, tutta la documentazione necessaria per richiedere l’autorizzazione per il permesso di pubblico spettacolo. L’Amministrazione comunale ha convocato la Commissione di vigilanze per tre volte, ma ogni volta la Commissione non ha potuto deliberare per l’assenza di uno o un altro dei membri. È necessaria la seduta plenaria per fornire il parere sulla documentazione - parere, precisiamolo, non vincolante. Nessuno degli organi interessati alla convocazione della Commissione inoltre ha mai comunicato ad alcun membro di Here I Stay della convocazione della stessa.
L’ultima convocazione della Commissione è avvenuta lunedì 25 luglio – quindi a 4 giorni dall’inizio della manifestazione – e anche in quel caso la riunione non ha potuto deliberare, sempre a causa dell’assenza di qualcuno dei membri della Commissione stessa. A quel punto l’Associazione e il Comune hanno informato la Prefettura che la Commissione non si era riunita, chiedendo informazioni su come procedere. Il Prefetto ha deciso di convocare una commissione d’urgenza per ieri mattina, il 27 luglio, a due giorni dal festival. La commissione si è riunita e si è espressa sfavorevolmente alla nostra richiesta richiedendo delle integrazioni alla documentazione per poter cambiare il proprio parere. Integrazioni che saremmo stati in grado di fornire, se avessimo avuto più tempo (quello, insomma, previsto dalla legge). Ci scusiamo per tutti i disagi che questa situazione – di cui anche noi siamo vittime – ha causato in tutte quelle persone che si sono organizzate per partecipare all’evento, spesso arrivando dall’Italia e dall’estero e che non siamo stati in grado di avvertire per tempo - per gli ovvi motivi che abbiamo spiegato qui sopra. Ringraziamo anche per gli attestati di stima e di affetto che in tanti ci hanno voluto dimostrare in queste ore. Segno che l’evento era (è) una tradizione consolidata della musica in Sardegna ma che ora stanno contribuendo ad uccidere.
Associazione culturale Here I Stay

Ora, fai bene tu a protestare perchè qui non c'è niente e perchè la gente se ne va.
Non farò di tutta l'erba un fascio ma mi spiace un pochino per quelli che protestano in corteo, che stanno male, che l'economia non gira, che a livello di amministrazione comunale non possiamo fare nulla.
L'economia signori, se vogliamo fare un discorso molto pragmatico, gira a partire dalle piccole cose, tipo la prenotazione del mio B&B ad Arbus che, per quanto mi riguarda, se ne va a fare in culo e meno male che non ho versato la caparra.
L'economia gira a partire dalle colazioni che io e i miei amici avremmo fatto nei vostri bar, dalle pizze che avremmo mangiato nelle vostre pizzerie, dalla vagonata di riviste che avrei comprato nella vostra edicola e dal pieno. Il pieno l'avremmo fatto da voi.
Perchè un consiglio comunale perpetri intenzionalmente tale atteggiamento ostile nei confronti di un evento che avrebbe potuto offrire vantaggi alla propria economia è per me un mistero. Spero quasi che ci fosse un'intenzione dietro (se si, perchè? Mah.) perchè se le continue assenze in consiglio comunale non sono intenzionali signori miei, amici cittadini di Arbus, avreste fatto meglio ad eleggere persone un pochino più interessate alla gestione della res publica.
Attenzione alla gabola poi, L'Here I Stay non si può fare ma il concerto di Paolo Fresu si. Con tutto il rispetto per Paolo Fresu che è un grande ma, permettetemi, non ha certo un problema di location per i suoi concerti visto che si sta facendo un tour con una media di 12 comuni sardi ogni 30 minuti.
A proposito, se v'interessa, giovedì prossimo Paolo Fresu suona nel tinello di casa mia e il mercoledì successivo ci delizierà con un duetto col mio vicino, Signor Salvatore, live&loud dal pollaio, struttura che è stata gentilmente concessa dal suddetto Signor Salvatore dopo l'improvvisa scomparsa delle galline, misteriosamente seguita da una settimana di odore di brodo e di arrosto.
Ora, non so, magari i signori consiglieri pensavano che l'HIS fosse un rave pieno di facinorosi.
Si, i facinorosi ci sono, non mentiamo, c'è un gruppo di vegani agguerritissimi, mammamiaccheppaura, una cricca di amiche mie soprannominate "Il braccio violento dell'applicazione delle creme ecobio" e una serie di feroci portatori sani di jeansino stretto con converse pronto a lanciare i propri occhiali estralarge tartarugati senza lenti all'indirizzo dei poveri timorati di Dio.
Ah, poi ci sono gli organizzatori!
La malvagità fatta a etichetta discografica indipendente!
Tutto l'anno organizzano, fan quadrare le date, cercano di migliorare un pochino ogni volta mediante riunioni simil-massoniche in cui, questa violenta congrega di teppisti (nessuno dei quali vive del Festival, hanno tutti un lavoro), decide che quest'anno si cercherà di tenere il bar aperto più a lungo o si aggiungeranno ulteriori bagni chimici.
Al Qaida, prendi appunti!
I cessi chimici!
Non scriverei questo post se non conoscessi personalmente le persone che lavorano dietro le quinte, persone delle quali ho il massimo rispetto e ammirazione.
Ora come ora non so bene se la questione si dipanerà, se l'HIS quest'anno sarà un capitolo chiuso ma permettetemi ancora due parole.
La prima va al Comune di Arbus ai quali rappresentanti mi sento di consigliare, se si deve, di tagliare le gambe ad un progetto nel proprio territorio con un certo (largo) anticipo perchè se la comunicazione arriva il 28 Luglio, il giorno prima dell'evento e soprattutto a causa delle ASSENZE degli amministratori durante le precedenti convocazioni, non date una buona immagine di quello che rappresentate.
La seconda va ai ragazzi dell'organizzazione a partire da Mattia, cito lui ma intendo tutta la crew della quale gli aficionados e gli spettatori one-night-stand dell'HIS non vi parleranno che bene. Queste manifestazioni richiedono sacrifici personali non indifferenti visto e considerato che il principale problema che si affronta quando si vuole organizzare un evento sono le inutilità della burocrazia in uno stato che ti chiede precisione massima nella domanda e, impunemente, nessuna garanzia nella risposta.
Una burocrazia che diventa agilissima per alcuni e fottutamente impervia per altri.
Spero vivamente che i ragazzi continuino a resistere e a portare avanti le proprie idee e i propri progetti anche se l'annullamento della manifestazione, a quanto sento, provocherà un danno economico duro da ammortizzare.

Io, per me, appenderò il cappello e il pareo. Non potrò scattare quelle foto dalla messa a fuoco risibile che tanto mi piace fare e rinuncerò alle mie gag da stronzetta-che-si-trova-al-festival-per-caso perchè, a quanto pare, non ho scelta.
Avevo già pronta la mia invettiva contro Bob Log III: avrei iniziato cercando di fomentare una rivolta delle ultime file contro questi "americani che ci rubano il lavoro e che vogliono venire in Sardegna a insegnarci a suonare la slide guitar."
Invece nulla, fortunatamente l'amministrazione di Arbus è stata previdente, niente band indie, niente polvere, niente aree VIP che non ci sono,niente Rock'n Roll.
Bravi.
Niente 50 Euro a notte dei vostri B&B.
Ma almeno ascolterete il jazz e dormirete sonni tranquilli.


PS
Per correttezza, non so se i ragazzi abbiano commesso qualche ingenuità con i tempi di presentazione delle richieste o non abbiano sollecitato troppo le istituzioni con i permessi, di fatto la discrepanza Fresu/HIS (Paolo, non c'ho niente contro di te, sei anche un belluomo!) e le convocazioni "a vuoto" della commissione di vigilanza qualche interrogativo lo pongono...

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sabato 23 luglio 2011

Maybe she used to love music more than herself.

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"She is a beautiful, gifted artist. And I very much like her hairdo. I took it as an inspiration. Because, in fact, it was also Brigitte Bardot’s hairdo in the late Fifties and Sixties. And now Amy has made it her own style.
Karl Lagerfeld

Do you remember Chanel 2007 Prefall Collection? Karl was inspired by Amy Winehouse and we liked the idea.



She was a troubled talented girl and, as music history teaches us, for some people handling talent and fame must be hard and painful despite all the honors and money.
May she rest in peace.

Velvetuzi

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mercoledì 6 luglio 2011

Weird Things

Io non sono un'artista e non so esattamente quali siano i criteri per definirne uno ma il mio pensiero al riguardo è sempre stato che l'idea, più dei soldi per realizzarla, faccia si che un uomo si definisca tale.
Insomma, per essere più espliciti, il mio pensiero è che idea e mezzi economici non sempre coesistano e spesso dove c'è l'una non ci sono gli altri e viceversa.
Se l'idea è buona il risultato avrà più anima, anche se "grezzo".
Vi basterà ricordare la scenata di Kanye West agli MTV Awards del 2006 quando il suo "Touch the sky", perse il premio per Best Videoclip per mano del celebre video dei Justice (Vs Simian) per "We are your friends", costato quanto la manicure di Pamela Anderson, coprotagonista del video di Kanye. Ora, non che i riconoscimenti di Mtv facciano realmente fede ma la verità è che "We are your friends" era lo-cost e fottutamente geniale (l'idea) a confronto di quella pataccata stracciaballe di Kanye West (ehi, Kanye, siamo amici, ti stimo, ma quella roba lì era stupida come la gente che viene fuori dai bagni con le gengive anestetizzate e si vanta con fare da rockstar: hai pagato 90 euro per lidocaina cheap, coglione, allo Studio 54 avrebbero riso di te per mesi.).
Insomma, arrivo al punto.
C'è questo gruppo, i Grandmother Safari, e lungi da me fare il critico musicale ma sono un piacere da sentire live e io li sentii nella cella di un vecchio mattatoio qualche tempo fa e siccome mi annoio facilmente, prima che iniziassero avevo già adocchiato le uscite in modo da fare ciò che faccio nel 90% dei concerti a cui vado: 5 minuti di presenza e poi via a cercare il bar. Ebbene, sentii tutto il concerto e feci loro i complimenti e poi non so, in giro suonano sempre le stesse band, loro meriterebbero più spazio ma io non ne so un cazzo di queste cose per cui fate come se non avessi detto nulla.
Oggi scopro che questi disgraziati hanno girato il loro primo video col budget di un pacchetto di Fonzies e che il risultato è valido. Insomma, conosco band ben più osannate che sfornano videoclip pretenziosi entusiasticamente spammati dall'80% dei tuoi (e loro) amisci di facebook ignari che quel video non aveva storyboard ma un foglio A9 con una frase scritta con l'uniposca : "Ehi, mettiamoci dentro 10000 cose a cazzo chè tanto la fotografia è bella pulita e la gente ci caschEno."
I Grandmother Safari invece, senza grande clamore, hanno tirato fuori quest'atmosfera di ispirazione retro/sci-fi e un pochino ironica (mi pare) che ho trovato gradevole.
Insomma, complimenti a Daniele Arca (il batterista-regista-operatore), alla fotografia di Eugenio Schirru, alla band e a tutta la crew.
Complimenti in generale a tutta la gente che porta avanti le idee pur senza mezzi o avendone pochi, penso anche all'amico Giovanni Marceddu che sta realizzando il suo primo lungometraggio in un periodo in cui la gioventù senza cognomi famosi è considerata meno di quanto le veline considerino l'idea di imparare a leggere. E' chiaro che estendo i miei complimenti agli amici grafici, sceneggiatori, fotografi, scrittori, musicisti, attori che continuano a fare le loro cose nonostante i pochi fondi e i pochi lavori pagati (anche quelli dati, incomprensibilmente, ai soliti nomi).

Siccome però "il mondo dell'arte de noartri" è popolato anche da poser di una qual certa caratura vorrei precisare che a questi ultimi consiglio invece di cessare di disturbare le Muse e addolorare noi con certe performances.

Questo è il video di "Weird Things" dei Grandmother Safari, gente che pur godendo di meno attenzione di quanta dovrebbe e alla faccia delle solite facce ha fatto un video.
Un video niente male.



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martedì 5 luglio 2011

5 cuoche che ci piacciono.

Com'è che si dice? Che in estate si ha meno fame? Beh, questo non vale per me. Certo, magari eviterei di mangiare il burro a morsi ma non è che da giugno in poi passo dalla mia usuale voracità da pit bull alle 600 Kcal/day di una modella di 19 anni che piange&rimpiange il metabolismo dei suoi 14.
Insomma, per chi come me si nutre anche nei mesi estivi, vi si segnala 5 femmine (famose) mangianti e cucinanti.
Non mi ricordo chi lo dicesse ma, datemi retta, non fidatevi dei cuochi che non mangiano.

PADMA LAKSHMI

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Ha all'attivo due libri di cucina "Easy exotic" e "Targy, tart, hot and sweet" oltre ad aver presentato "Padma Passport" su Food Network. Ebbene, la ragazza ora cucina meno, si limita a presentare altri che lo fanno ("Top Chef") ma chi se ne frega. E' talmente gnocca che ogni tanto mi metto lì e la guardo estasiata.
Vi linko la sua ricetta dei Rasberry Champagne Spritzers, un modo chic e femminile per ubriacarsi. (Magari evitate di cominciare a bere durante l'applicazione del trucco o uscirete con l'eyeliner che sembra messo da Picasso...ehm... E' capitato a una che conosco...)

SOPHIE DAHL

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E' una top model, l'antesignana delle plus size models di ora ma con più classe. Figlia (e nipote) d'arte, scoperta da Isabella Blow e protagonista di alcune celeberrime campagne (vedi la bellissima YSL per Opium, censurata in terra d'Albione), dopo un dimagramento clamoroso nei primi anni 2000 la ragazza ha ricominciato a mangiare e cucinare. Lo show si chiama "The Delicious Miss Dahl" e divide i critici, alcuni adorano il suo stile naif e altri criticano il fatto che si lecchi costantemente le dita.
Per dire, gli haters a volte non capiscono una mazza.
A me piace molto, io dico SI a Sophie Dahl e al guacamole.

NIGELLA

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Nigella è strafamosa, chevvvelodicoaffà, i maschi l'adorano e dato che presenta il cibo con voce suadente e modi un pò flirty è stata solennemente incoronata regina del food porn.
Ha all'attivo camionate di libri, diversi tv shows e ha sposato il miliardario Charles Saatchi.
Si, quello della Saatchi&Saatchi.
Si, se l'è sposato lei.
E brava Nigella.
Siccome tira più un spaghetto di Nigella che un carro di Vissani, vi posto la sua ricetta delle linguine ai funghi.
E non tiratemi fuori quelle cazzate patriottiche della pasta che sappiamo fare solo noi itagliani perchè le cazzate patriottiche mi danno fastidio.

LAURA RAVAIOLI

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Laura Ravaioli è l'unica chef professionista di questa cinquina e la mia preferita evah. E' una delle donne più chic del mondo intero, elegantissima nelle sue uniformi, precisa, pulita e inesorabile come uno shokunin.
Sono una sua grande fan, tipo che mi farei tatuare un mestolo sporco di besciamella in suo onore.
Non c'è nulla che non possa fare, potrebbe friggere carta igienica e sarebbe squisita ma preferisco segnalarvi la riproducibilissima ricetta dei "brutti ma buoni".

SIGRID VERBERT

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Sigrid è LA food blogger.
Ragazza belga tenutaria del blog di cucina più elegante di tutti: "Il cavoletto di Bruxelles". I suoi post sono un piacere per occhi e palato vista la qualità delle foto (curate da lei) e lo stile (Sigrid è laureata in lettere).
Ogni tanto prepara degli archivi di ricette in pdf (gratuitamente scaricabili) molto interessanti e i suoi libri sono sempre un ottimo regalo per gli amici.

Se testate le ricette invitatemi a cena.
Assicuro opinioni oggettive, racconti dei fatti miei, lamentele per la deriva vergognosa della società testimoniata dall'assenza di leggi che si oppongano ai concerti dei tipi di Amici e Autan per tutti.

Che i wok e l'olio d'oliva siano con voi.








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venerdì 1 luglio 2011

Vademecum essenziale per chi decide di imbellettarsi e desidererebbe imparare i rudimenti dai tutorial su youtube.

Ora, non vorrei che mi fraintendeste, debbo premetterlo, devo molto a youtube.
Oltre alle interviste a Mike Patton e le sfilate delle gnocche di Victoria's Secret io stessa sono una fruitrice di ciò che sto per analizzare in questo post: i tutorial.
Su youtube ci sono tutorial di tutto: non sai come fare il nodo alla cravatta/rollare il sushi/fare gli origami a forma di fiore di ninfea? Digita due parole chiave e avrai la tua bella soluzione video, più o meno esaustiva, spesso utile.
Quelli di cui voglio parlare qui e oggi sono i tutorial del belletto, i cosiddetti "Make Up Tutorial".
Ricorderete a tal proposito la nostra intervista a Donatella, una make up artist di stanza a Cagliari e qualcuno di voi saprà che ci piacerebbe intervistarne un'altra youtuber sarda (non professionista, abbastanza nota e simpatica) per cui non è che noi si sia contrari al fenomeno.

I canali di cui parlo, se creati da make up artist professionisti (soprattutto) e/o profani del trucco dotati di talento naturale potrebbero aiutarvi ad imparare i rudimenti della truccheria (ricordate però che fra i profani solo il 5% ha del talento e solo lo o,2% qualche chance di insegnarvi qualcosa).
Io stessa ho imparato che:
1. I pennelli. Esistono. Sono fra noi. Tu Velvetuzi devi possedere solo quelli fondamentali:
a) Un pennello da fondotinta
b) Un pennello da correttore
c) Un pennello da cipria
d) Un pennello da ombretto
e) Un pennello per sfumare
f) Un pennello piccolo angolato
g) Un pennello da blush.
Il resto lascialo a chi ci sa fare O Velvetuzi chè fino all'anno scorso hai ignorato l'esistenza stessa del fondotinta vivendo nell'eresia.
2. ll blush. Le gote rosse non fanno per me per cui una minima e impercettibile quantità di prodotto sarà sufficiente. No rosa col mio incarnato. No rosa. No.
3. Il countouring. Sarebbe l'arte di illuminare/nascondere alcune parti del viso mediante utilizzo di polveri scure e chiare creando zone d'ombra. Molto complesso ma le basi elementari sono utili a tutte e fattibili.
4. Il liquido si fissa con la polvere. (Ripetere tipo mantra)
5. Sfuma come se non vi fosse un domani.

E, a dirla tutta, ho imparato anche altre cose ma ho dovuto farmi largo in una giungla di robe patetiche travestite da canali di youtube e popolazioni bizzarre di utenti non sempre dotati di raziocinio che nomadicamente infestano tutti i canali.
Segue piccolo vademecum per chi di voi intende iniziare un percorso di visione e apprendimento.
O per coloro che andranno a vedersi alcuni dei video ad esclusivo, legittimo e comprensibile uso ridere.

IL MAKE UP GURU
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Da sinistra in alto: Lisa Eldridge, le Pixiwoo, Wayne Goss e Clio Zammatteo.

Ogni youtuber che si occupa di truccherismo aspira ad essere tale, di fatto vengono, spesso, chiamati "guru" tutti coloro che, avendo un discreto numero di iscritti vengono contattati dallo staff di youtube e diventano partner.
Tutti i partner sono dei guru?
Si, e io sono Jessica Alba.
La risposta è no, anzi, fra i cosiddetti "guru" ci sono più poracci che ad una serata di Jonathan di Omini&Donne.
Distinguiamo i "guru" in categorie.

I VERI GURU DEL MAKE UP
I veri guru, quelli da cui potreste imparare qualcosa signore mie, sono dei professionisti del settore che non solo conoscono molto bene il proprio mestiere ma riescono anche a portare a termine una sorta di progetto didattico in cui rendono la materia comprensibile a chi li guarda. Ci sono le britanniche sorelle Pixiwoo, gli altrettanto britannici Lisa Eldridge (una delle migliori, forse la migliore quando si tratta di make up chic) e Wayne Goss (bravissimo: rivela dei trick utili a semplificare e migliorare l'applicazione dei prodotti). Fra le italiane impossibile non nominare Clio Zammatteo, che a prima vista sembra una delle vostre amiche a cui non affidereste la macchina nemmeno se steste partorendo e lei fosse l'ultima opzione per raggiungere un presidio ospedaliero, ma che in realtà ha dalla sua una crescita professionale promettente, una collaborazione con il canale beauty di Vogue e un'attitudine friendly che la rende simpatica ed efficace.
Ci sono anche altre presenze valide ovviamente, magari anche fra i non professionisti. Beh, non che veda troppe eccellenze fra i "profani", ci sono persone che fanno delle cose molto carine su di sè ma nè più nè meno della vostra amica X, tutti ne abbiamo una, che si trucca da quando aveva 3 anni e per le cerimonie di famiglia trucca chiunque. Anche Thorne, il basset-hound di zia Mariella.

I GURU PERICOLOSI
Si, pericolosi. Niente è più pericoloso di un trucco eseguito da un personaggio non valido che pretende che voi ne emuliate le gesta. Ricordate che più colori usa, più prodotti usa, più la parola T-R-A-G-E-D-I-A va delineandosi sul risultato finale che porterete voi in faccia, come lettera scarlatta pittata da un rossetto cheap.
Ho visto cose che voi umani.
Ho visto eyeliner selvaggi, colori fluo nelle palpebre, sgommate di blush i cui pennelli, suppongo, fossero delle dimensioni delle ruote di un mbk, ho visto disgrazie appicciccose in forma di lipgloss, ho visto ciprie HD al largo dei bastioni di Orione, glitter balenare nel buio vicino alle porte di Kiko.
E tutti quei glitter andranno perduti nel tempo
Come mascara colato nella pioggia.

Scusate il dramma ma ora lo sapete, ora ne siete a conoscenza: il motivo del moltiplicarsi dei maldestri tentativi di smokey-eyes e labbra da battona anni '70 fra le ragazze intorno a voi vi è stato testè rivelato. La colpa è di 'sti disgraziati di youtube. Le labbra piene di blob, il brillantino selvatico ("si dice "SHIIIMMER!"), l'incoerenza dell'incarnato che ci circonda.
I trucchi colorati, amiche, sono difficili da portare, non stanno bene a tutte, cessate. Ve ne prego.
Non è che una pazza che si annoia vi fa vedere una palpebra gialla e voi tutte lì a copiare.
Su Lily Cole sta bene ma Lily Cole potrebbe truccarsi con gli stabilo boss e tromberebbe ancora. Molte di voi già avevano difficoltà prima. Cessate. Il make up sia discreto, vi esalti con finezza. Tu regazzina, posa quell'ombretto verde acido, scopri il fascino dell'understatement, limita il tuo (mald)estro per le serate importanti e anche in tali occasioni limita te stessa. Non so più cosa dire per convincerti. Mi costerni.

LE NON GURU
Tipe normali che non vogliono insegnare nulla a nessuno. Non fanno tutorial "didattici" di make up e lo dicono. Stanno buone e calme, nessuna attitudine da web-celebrities, e quando comprano qualcosa danno un'opinione sincera che può essere utile. Io di qualcuna mi fido tanto da dovere dei ringraziamenti a quelle di loro che mi hanno consigliato/sconsigliato su basi razionali l'acquisto di taluni prodotti.
Io seguo sia alcuni canali youtube che alcuni blog che si occupano di recensioni e mi sono molto utili.
Un grazie dunque a chi mi ha spiegato come si legge l'inci di un cosmetico, dove posso trovare prodotti buoni a poco prezzo e quali altri non valgono l'esoso equivalente in danaro necessario al loro acquisto. Queste persone dotate di spirito critico, in genere, non sono particolarmente amate dall'industria cosmetica, non hanno bisogno di giurare che la loro vita non ruota attorno a youtube (la "partner di youtube" che adora il suo status sente di dover rivendicare l'esistenza di una soddisfacente vita sociale. Epic Fail.) e non amano essere chiamate "guru" se diventano partner.
Alcune addirittura la rifiutano questa benedetta partnership con youtube anche se non è un gesto necessario: basterebbe evitare di sviluppare megalomania se si accetta.

LA FANBASE

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E' appena uscito l'ombretto "325. Coloeur de merde" di Chanel. La fanbase di MissMakeUpForevah assalta la profumeria Limoni per averlo.

L'utente normale discerne fra i tutorial quelli più adatti alle proprie esigenze e li utilizza come veicolo d'informazioni: guarda, apprezza/disprezza e conseguentemente mette in atto/esclude l'attività trucchistica consigliata.
Senza isteria.
Le guru di youtube però, soprattutto le femmine, più numerose vista la tematica, hanno dei veri e propri alveari telematici popolati da miriadi di fans adoranti a cui si contrappongono formicai di haters, ma haters cattivi, haters malefici.
La fetta di pubblico pro-guru si lancia in commenti entusiastici ad ogni sua azione.

"Siii",
"Sei bravissima MissMakeUpForevah, vorrei truccarmi bene comeatte!",
"T stv x kied di farlo xkè mi piacvaaaa un kasinoooo!"

Status sulla fanpage di facebook della guru: "Ho finito la carta in bagno e la sto sostituendo con i dischetti struccanti intrisi di dixan piatti":

"Ke bll idea",
"Mò provo anch'io!",
"Sei sempre bellissima MissMakeUpForevah!"

La guru poi organizza dei meet&greet mediante i quali incontra le iscritte al proprio canale.
Si, dei meet&greet come Rihanna e Britney Spears.
Tali incontri esitano poi nel video costituito da collage di foto dell'evento altamente selezionate in cui l'ape regina/make up (sedicente?) esperta appare al meglio della sua forma attorniata da una prevalenza di femmine di razza umana vestite male ma, soprattutto, truccate peggio. Tali foto sono dunque la prova tangibile del fallimento della didattica dell'esperta di truccherismo che ha aperto il canale e organizzato l'incontro.
Non parlerò della colonna sonora usuale del video del meet&greet perchè ho appena mangiato.

Inutile dire che la fanbase adorante è il target primario dell'industria cosmetica che agisce nell'ombra spedendo il nuovo prodotto alla youtuber la quale ne parla (bene) spingendo mandrie di giovani donzelle ad esaurire nel giro di 5 minuti scarsi le riserve di tale prodotto dello stato in cui si trova.
MissMakeUpForevah e le sue "colleghe" affermano, ovviamente, di dare un parere obiettivo sui prodotti che ricevono per onestà&coerenza&blablabla.
Spesso questo non corrisponde a verità

LE WANNABIES

La wannabie faceva parte della fanbase e poi si è aperta un canale perchè ha talmente tanta stima della guru di riferimento che ha pensato: "Ma vaffanculo, se lo ha fatto 'sta burina lo posso fare anch'io e conquistare un manipolo di sgallettate con le quali marciare sullo stand di Essence di Oviesse (aKa Campagna di Polonia) o, addirittura, Sephora (aKa Operazione Barbarossa)".
L'ex fan ora wannabie-guru gira i video in location tristi come brutte camerette o angoli della propria dimora che sarebbe più opportuno celare e spera di racimolare abbastanza iscritte da formare una fanbase propria e fedele con la quale organizzare incontri, farsi le fotografie e postarle sul facebook con la speranza di migliaia di "mipiace" e un centinaio di "MissMakeUpSweetGlitter, sei bellizzima e sempre disponibile con noi fanz!".
Spera anche che qualcuno le mandi dei prodotti aggratis, va bene anche schiuma da barba, idraulico liquido, piastrine anti-zanzare e deodorante per i piedi, in modo da poter scrivere di aver ricevuto gratuitamente dall'azienda quelle robe là ma dichiarando solennemente di impegnarsi a fare una recensione seria e corretta nei confronti dell'audience.
In genere mostra un animale domestico per allinearsi al trend della bestiola-foriera-di-tenerezza dei video delle guru più celebri.
(Un tripudio di gatti sballottati qua e là, cani mogi e sottomessi, fidanzati costretti ai video-tag più imbarazzanti.)


LE HATERS

Si scatenano polemiche assurde sotto ai video-tutorial: delle malefiche entità, sfidando le ire della fanbase, irrompono nel santo canale con malcelata acidità sindacando su difetti fisici delle "guru", errori tecnici nell'uso del flat kabuki, accuse di poca onestà e trasparenza, denunce di opinioni viziate, offese alla mamma, ricchi premi e cotillon.
Vorrei che fossero abili troll dei quali decantare le gesta sovversive anti-guru-power ma si evince che non c'è volontà di seminare zizzania con quel fare lodevole di chi butta la fialetta puzzolente e lasciata la stanza osserva deliziato la gente che scappa. No. Queste ci credono, si odiano davvero, portano avanti dei discorsi relati a temi completamente futili e privi di importanza e rappresentano un buon 80% dei motivi per cui questa è una società allo sfascio e le canzoni dei Modà sono delle hit.

NUOVE FRONTIERE DELLE MAKE UP GURU: I CONSIGLI DI OUTFIT

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Hamish Bowles ha consigliato a Plum Sykes di ispirarsi ai video outfit delle guru di youtube per fare bella figura in società.

Ecco, io non avrei mai voluto si arrivasse a tanto. Ho controllato e scoperto che esistono dei canali youtube in cui degli stylist professionisti o delle persone dotate di buonsenso in fatto di stile danno consigli, per cui, si, a quanto pare è possibile farlo.
Purtroppo alcune ragazze canaledimakeupdotate mi si sono improvvisate d'amblè dispensatrici di consigli di moda.
Ora, Valeria Marini (che Iddio mi ti conservi intonsa) è una fashion designer dunque perchè "MissMakeUpForevah" non può dire la sua, umilmente (perchè loro lo specificano: UMILMENTE) sui do's e dont's in fatto di abbigliamento? Eh? Perchè? Perchè non può condividere la sua mise da matrimonio/uscita/università/lavoro/cinema/tabacchi/valori bollati con noi? E allora vai con zeppe immonde, scarpe di Pittarello, ballerine cheap-issime, maglie banali, abitini che meglio niente, jeans senza arte nè parte, accessori enormi e urendi e sotto il video la fanbase che si lancia nei soliti commenti fatti di entusiasmo e foreveralone-ness:

"Quanto mi piace!"
"Kome ti sta bene!"
"Che cariiiiiiiinoooooo"
"Dove l'ai komprato, lo voglioooo!"

Poi irrompe l'hater:
"Guarda che quell'abito ti fa sembrare un cargo battente bandiera liberiana."

La fanbase risponde:
"Kome ti Xmetti puzzona87? MissMakeUpForevah ha classe! E' bellissima! Sta benissimissimissimo! Sembra un angelo caduto dal cielo com'è vestita quando entra al Sassofono Blu!"

Ci sarebbe da acquistare un lanciafiamme.
Ci sarebbe.
Ma io vi voglio aiutare figlie mie, no, no, NO! Recedete da questo ruolo di trendsetter che vi siete ritagliate mascherandolo da "ragazza semplisce che UMILMENTE vuole condividere il suo outfit con voi ragazze che mi seguite numerose! Grazie di esistere! Ciapa le mie zeppe in sughero di piazzitalia!". Non voglio una ragazza semplisce, non voglio che tu condivida il tuo senso dell'eleganza con me, tu sei uscita con l'ombretto giallo negli occhi, tu NON HAI un senso dell'eleganza, smettila di plasmare a tua immagine il tuo pubblico perchè questo tentativo di clonazione estetica è drammatico.

Lo so, sembra uno sei miei soliti post gratuitamente cattivi ma non è così.
Umilmente voglio condividere con voi il mio umile pensiero generato dalla mia umile interconnessione neuronale.
Forse è solo perchè in fondo al mio arido cuore sono innamorata di Wayne Goss e lui non mi corrisponde.

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